Netflix, la notizia in diretta: che bordata di De Laurentiis

Aurelio De Laurentiis ha risposto ad alcune domande interessanti riguardanti anche Netflix: ecco la sua sorprendente dichiarazione

Aurelio De Laurentiis è sempre stato un uomo controverso, complici anche i suoi modi forti di esprimersi senza peli sulla lingua. Uomo di cinema e di calcio è riuscito a portare il Napoli dal fallimento fino a vincere la bellezza di due Scudetti negli ultimi tre anni.

Aurelio De Laurentiis intervistato
Netflix, la notizia in diretta: che bordata di De Laurentiis (Ansa) – pallacanestrobiella.it


Come detto, il patron degli Azzurri è anche un noto produttore cinematografico. Nel 1975, insieme a suo padre
Luigi, ha fondato la Filmauro. La casa di produzione ha prodotto e distribuito oltre 400 film tra cui diversi film campioni d’incasso italiani.

I più famosi sono i vari “Vacanze di Natale” con Christian De Sica, Massimo Boldi e Jerry Calà, “cinepanettoni” che hanno segnato un’epoca tra gli italiani. Da non dimenticare i vari film con Carlo Verdone come Grande, Grosso e Verdone, Il mio milgior nemico, Posti in piedi in paradiso, Sotto una buona stella.

De Laurentiis, parole fortissime: ecco cos’ha detto

Come detto, Aurelio De Laurentiis non ha usato mezze misure durante i suoi interventi al Giffoni Film Festival dove diversi giurati hanno posto le proprie domande tra calcio, cinema e non solo. Per quanto riguarda il grande schermo, c’è stato il quesito sull’intelligenza artificiale.

De Laurentiis intervistato
De Laurentiis, parole fortissime: ecco cos’ha detto (Ansa) – pallacanestrobiella.it

Aurelio ha sorpreso tutti dicendo: “L’intelligenza artificiale mi arrapa da morire, è un strumento positivo e ci la teme è già fuori dal gioco”. A dimostrazione di come De Laurentiis sia un imprenditore sempre aperto al cambiamento e molto futurista. Il presidente del Napoli però non si è fermato qui.

Infatti sul discorso Netflix, Aurelio ha risposto:Netflix ha ucciso il cinema, ma l’ha fatto bene. Non devono guadagnare da un film, ma attirare abbonati. Se crescono di mezzo punto, salgono in Borsa. Quest’estate, mentre i ragazzi non andavano a scuola, Netflix è passata dal 7,5% all’8,5%. YouTube è fermo al 12%, ma non cresce. Netflix sì. E questo è quello che conta davvero”.

Gestione cookie