Reduce dalla storica vittoria a Wimbledon, Jannik Sinner è di nuovo preso di mira per il caso Clostebol: ecco cos’è successo
Dietro al 2025 molto positivo a livello di titoli per Jannik Sinner, capace di conquistare Australian Open e Wimbledon, c’è stato un periodo altrettanto doloroso ovvero la sospensione per tre mesi a causa del tanto chiacchierato e discusso caso Clostebol.
Come ricorderete, era agosto 2024 quando l’ITIA aveva reso nota un’indagine sul tennista altoatesino per positività al clostebol, uno steroide anabolizzante proibito. Jannik era entrato in contatto per curarsi da un taglio alla mano con il fisioterapista che lo aveva massaggiato regolarmente ma senza indossare guanti.
Alla fine è stato deciso di fermare il tennista per tre mesi, escludendo le voci che parlavano addirittura di due anni di stop. La sospensione è stata decisa senza che rientrasse nel quadro sanzionatorio bensì con un vero e proprio accordo tra le parti per chiudere la vicenda.
Bordata contro Sinner: “Siamo stati presi in giro”
È di pochi giorni fa invece la decisione di Jannik Sinner di riaccogliere Umberto Ferrara nel suo staff dopo averlo licenziato post caso Clostebol. La notizia non è passata inosservata né in Italia né fuori dal confine nazionale con Nick Kyrgios che non ha perso tempo per intervenire.
L’australiano non ha mai nascosto il suo dissenso totale verso la situazione Sinner, accusandolo di essere a tutti gli effetti un “dopato” e che l’assenza sui campi per 3 mesi fosse troppo morbida come decisione. Inutile dire che appena ha saputo del ritorno di Ferrari si è subito adoperato per sottolineare il suo stato d’animo.
“Ha ripreso lo stesso dottore. Siamo stati presi in giro signore e signori”, scrive Kyrgios sul proprio profilo di X con tanto di faccine sorridenti. Nick ha poi scritto un ulteriore messaggio che recita: “Non è uno scherzo”, rincarando ulteriormente la dose.
