Potrebbe accadere qualcosa di inaspettato in questo mercato: LeBron-Lakers non è detto che si continui.
Le Bron James ha ormai superato quota 40 candeline spente, ma non ha alcuna intenzione di fermarsi. Dopo la delusione della scorsa stagione, LeBron vuole ripartire e provare quello che, per ragioni anagrafiche, sarà uno degli ultimi assalti al quinto anello.
Lo farà con i Lakers? La logica imporrebbe di dire si. LeBron ha infatti esercitato la player option per un altro anno di contratto con la franchigia californiana. Un contratto a peso d’oro, visto che il 23 guadagna la bellezza di 58 milioni l’anno. Contratto che inizia ad essere pesante anche per le possibilità dei Lakers.
I gialloviola infatti stanno cercando di ricostruire la squadra attorno a Doncic. Ma per farlo è essenziale liberare spazio salariale. Al momento i Lakers oltretutto non sembrano essere tra le favorite al titolo. La folta concorrenza ad Ovest rende anche le finali di Conference un obiettivo difficile. E con il cronometro dell’età che scorre non è escluso che LeBron cerchi una nuova squadra per provare a centrare il titolo.
LeBron e quell’indizio che fa sognare i tifosi… di Cleveland
Due sono le opzioni sul tavolo per un eventuale separazione. O uno scambio o un buyout. In entrambi i casi le voci degli ultimi giorni portano, o meglio riportano, a Cleveland. LeBron infatti è stato visto allenarsi nelle strutture dei Cavaliers. E naturalmente questo ha fatto volare con la fantasia i tifosi.
Cleveland lo scorso anno ha concluso al primo posto nella Eastern Conference. Ha un roster da Finals e potrebbe quindi attirare LeBron per una “last dance”. Si ripeterà il connubio che ha portato il titolo del 2016? Lo staff di LeBron si è affrettato a smentire, affermando come il giocatore nelle offseason torna sempre in quella che è la sua città natale.
In ogni caso lo scambio al momento risulta difficile. Cleveland non ha spazio salariale per portarlo a compimento. Resta in piedi l’ipotesi uscita di LeBron dal contratto. Ma è una soluzione che i Lakers al momento difficilmente asseconderebbero. Certo però che 58 milioni di dollari l’anno risparmiati potrebbero far cambiare idea al board gialloviola.
