Brutte notizie per il tricolore in NBA. La scelta sembra ormai fatta e non possono che aumentare i rimpianti.
Conclusi Draft e Summer League, la NBA si avvia spedita verso la nuova stagione. Tanti gli spunti interessanti per l’annata che sta per cominciare, con le 30 franchigie che sono impegnate nel consueto mercato pre-stagione. Diversi sono stati i movimenti interessanti. Sempre con un occhio a salary cap e luxury tax, due vere e proprie bestie nere per ogni GM che si rispetti.

Nel dedalo di regole che complicano il mercato NBA, i dirigenti cercano di districarsi, arrivando anche a proporre soluzioni creative pur di rientrare nei limiti imposti dalla Lega. Non è un caso che spesso le franchigie preferiscano pagare buyout salatissimi piuttosto che continuare a tenere sul groppone contratti extra-large. Oppure ricorrere a tagli di giocatore che potrebbero comunque dare il loro apporto alla squadra.
E’ il caso che potrebbe capitare a Simone Fontecchio. Il cestista italiano è stato recentemente scambiato dai Detroit Pistons. A Miami, sua nuova squadra, Fontecchio credeva di poter ottenere spazio e minutaggio. E invece potrebbe essere tagliato. Non per le sue scarse prestazioni, ma perché conveniente per il salary cap. Ma andiamo con ordine.
La regola NBA che rischia di beffare Fontecchio: a Miami conviene tagliarlo
Si chiama Stretch provision la regola NBA che renderebbe conveniente a Miami tagliare Simone Fontecchio. L’ex Utah ha infatti un contratto in scadenza di 8,3 milioni di dollari l’anno. Non una cifra monstre per gli standard NBA, ma che comunque pesa sul salary cap della franchigia della Florida. Ecco quindi che la dirigenza degli Heat sta pensando di ricorrere alla Stretch provision, sacrificando proprio Fontecchio.

Ira Winderman del South Florida Sun Sentinel ha infatti scritto un lungo articolo in cui illustra come la scelta di tagliare Fontecchio sia estremamente razionale per gli Heat. La regola infatti permette alle franchigie di poter spalmare l’ingaggio di un giocatore tagliato su più anni. In NBA, se un giocatore ha un contratto garantito, la franchigia è obbligata a pagarlo per intero anche in caso di taglio. Ma può dilazionarlo andando a pesare meno ogni anno sul salary cap. Celebre è stato il caso di Loul Deng, che i Lakers continuarono a pagare per anni anche dopo il ritiro a causa di questa regola.
Nel caso specifico di Fontecchio, Miami andrebbe a dilazionare il pagamento sui tre anni, passando da 8,2 di peso sul salary cap di questa stagione a 2,7 di peso per tre stagioni.