La Formula 1 sta per tornare e con essa sono tornate a circolare indiscrezioni e dichiarazioni ben precise: occhio all’annuncio per la Red Bull.
La Formula 1, tra il GP di Gran Bretagna e quello del Belgio, è andata in pausa e proprio in questi giorni a ridosso del nuovo weekend di race è arrivato un annuncio che ha ancora una volta acceso la luce dei riflettori in casa della Red Bull. L’annuncio arrivato sull’addio ha infatti attirato l’attenzione: le parole su quanto accaduto sono state chiare.

La Red Bull sta continuando a lavorare per le gare da dover disputare da qui e fino alla fine del Mondiale di questo 2025 in cui Max Verstappen sta comunque dando filo da torcere, nonostante una McLaren in splendida forma con entrambi i suoi piloti. Quanto l’olandese riesce a fare in pista è sempre degno di nota, ma l’annuncio arrivato nelle ultime ore ha decisamente catturato l’attenzione.
A far parlare è ancora il licenziamento con effetto immediato di Christian Horner dai ruoli di di Team Principal e CEO – dopo aver lavorato vent’anni con la Casa di Milton Keynes – dalla Red Bull e l’annuncio che è arrivato in tal senso ha ancora una volta riacceso le luci dei riflettori sulla scuderia impegnata a dire la sua in Formula 1.
Red Bull, l’annuncio sull’addio attira l’attenzione: di seguito le dichiarazioni
Sulla promozione di Laurent Mekies dalla Racing Bull’, Ecclestone in un’intervista a ‘a F1 Destinations’, ha dichiarato: “È stato un po’ come un matrimonio finito con un divorzio dopo la morte di Dietrich Mateschitz (co-fondatore della Red Bull). All’interno della Red Bull si erano diffuse idee sulla leadership e la direzione del team che non favorivano Christian“.
“Ha fatto – ha continuato – un ottimo lavoro. Ma era visto, proprio come Max Verstappen, come qualcuno che non aveva un vero numero due. È difficile criticare qualcuno che vince gare e campionati, ma non c’era un piano B nel caso in cui qualcosa fosse andato storto con Christian o Max”.

“Questo è il problema – ha sottolineato – quando il capo si innamora di uno dei suoi piloti. Può causare problemi. È positivo avere due piloti più o meno alla pari, come quelli che ha oggi la McLaren. Funziona se si riesce a fornire esattamente la stessa macchina a entrambi i piloti”, ha concluso.