Dopo la vittoria è esplosa una vera e propria polemica: che guaio, Jannik Sinner è finito al centro di un caso molto particolare
Jannik Sinner è pronto a ripartire dall’Open di Madrid ed attende il suo avversario, che verrà definito proprio nelle prossime ore. Il tennista italiano si conferma uno dei protagonisti indiscussi di questa fase della stagione, e a parlare sono senza dubbi i numeri ed il campo. Certo, quella di Montecarlo è stata sostanzialmente una parentesi triste, visto che la sconfitta in semifinale contro Tsitsipas ha lasciato un forte amaro in bocca.
Jannik, però, può dire che di aver portato avanti fino a questo momento un 2024 molto convincente, che ha visto anche la vittoria in quel di Miami, risultato molto importante ai fini del percorso. Proprio in terra statunitense, infatti, il tennista italiano è riuscito ad esprimere un tennis di grande livello, riuscendo a portare a casa un torneo importantissimo all’interno del circuito. La finale giocata (e vinta!) contro Dimitrov è stata una vera e propria goduria per i tifosi.
Cosi come è stata una vera goduria vedere Jannik alzare al cielo la coppa di vetro in quel di Miami. C’è, però, una polemica esplosa proprio in queste ore e che riguarda quella coppa. Incredibile ma vero, in casa di Sinner c’è un trofeo che rischia di far esplodere un vero e proprio incidente diplomatico.
Ma cosa sta succedendo? Tutto è legato, come detto, al trofeo che Sinner ha conquistato a Miami e che, dunque, notoriamente viene messo in palio proprio per il vincitore del torneo ATP statunitense. Di quella coppa (un vaso di vetro) ne è stata rivendicata la paternità da parte di Marco Varisco, maestro trevigiano che avrebbe nel concreto scolpito la coppa: “Quella lavorazione l’ho fatta io!”, ha detto l’artigiano in tempi non sospetti.
Dove nasce l’inghippo? C’è un’azienda della Repubblica Ceca, la Lasvit, che a sua volta rivendica la paternità del trofeo. Attraverso un post pubblicato su Facebook, infatti, l’azienda ha specificato in maniera netta come il trofeo sia stato fatto da loro, eccellenza a livello mondiale del vetro e dell’illuminazione.
Varisco, ovviamente, ha provato a dire la sua: “Quella che ho fatto era una lavorazione per conto terzi, non sapevo – le sue parole riportate da ‘Il Gazzettino – che utilizzo sarebbe stato fatto di quella coppa. Mi dispiace molto per questa cosa, di solito si collabora tra aziende e a me è venuto spontaneo condividere l’orgoglio di aver fatto un trofeo sollevato dal secondo tennista al Mondo”, le parole del maestro che ci ha tenuto, dunque, a spiegare come siano state le sue mani ad aver modellato il trofeo al netto di quello che dice Lasvit.
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