La parole del pilota non lascia dubbi, emergono i dettagli: ecco cosa hanno detto.
La stagione della Ferrari è stata finora estremamente complessa, non è un mistero. Le aspettative che la scuderia di Maranello aveva nei confronti della SF-25 eran altissime, e l’arrivo di Lewis Hamilton non ha di certo aiutato a spegnere il fuoco. Il campione britannico ha ovviamente acceso ancor di più l’entusiasmo sia nella scuderia che trai tifosi, subito pronti ad esaltarne le prestazioni.

Ma la stagione è stata finora deludente. Si salvano soltanto i podi di Charles Leclerc che, al netto di una monoposto non di certo competitiva, è riuscito varie volte a piazzarla tra i primi tre. Non ci è riuscito, invece, Lewis Hamilton. Il sette volte campione del mondo fatica ad ambientarsi e a trovare il feeling con la vettura, che al momento non è mai andata forte sotto il suo comando.
Una situazione complicata che, addirittura, sta iniziando a far sorgere dubbi nelle menti degli esperti e dei tifosi. Molti, infatti, stanno iniziando a rimpiangere Carlos Sainz, che con la Ferrari è cresciuto tanto prima di approdare alla Williams al fianco di Alexander Albon.
Sainz, che sgarro alla Ferrari: Albon rivela tutto
Ed è proprio Albon, che ha accolto lo spagnolo nel team britannico, ad aver parlato ai microfoni di RacingNews365 rivelando alcuni interessanti dettagli sul rapporto proprio con Carlos Sainz.

L’intervista, in realtà, inizia con il ricorso del periodo in Red all, accanto a Verstappen. “Quando guidavo accanto a lui, ero concentrato sul mio sviluppo. Gran parte del lavoro consisteva nell’analizzare tutti i dati per spiegarmi come Max faceva a fare le cose. Ma ero inesperto. Ora al fianco di Carlos ho la consapevolezza di avere la mentalità e le conoscenze per capire tutto”, ha dichiarato Albon.
E poi l’esperienza attuale, affianco a Sainz reduce dall’avventura in Ferrari. “Io e Carlos abbiamo stili di guida diversi, ma le differenze sono sottili. Negli ultimi tempi abbiamo un coach, che ci aiuta a capire come guadagnare nelle aree in cui siamo in ritardo l’uno rispetto all’altro. Probabilmente ho imparato più da lui fuori dall’abitacolo che dentro, ma questa non è necessariamente una cosa negativa. Ho appreso da lui come comunica e anche come funzionano le cose in Ferrari. Dall’etica del lavoro che hanno al modo in cui svolgono le riunioni e cose del genere, è tutto particolarmente interessante. Questo dimostra quanto Carlo è perfetto per il team e ha capito di cosa abbiamo bisogno”, ha concluso Albon.