Il giocatore azzurro ha le idee chiare, l’analisi del suo presente a, soprattutto, del suo futuro.
Il futuro di Simone Fontecchio sta andando verso un risolto positivo. Dopo le numerose voci relative ad un suo possibile taglio, i Miami Heat pare abbiano scelto dipanare anche su di lui in vista della prossima stagione. Nella lunga intervista rilasciata ai microfoni di Vanity Fair, Simone Fontecchio ha parlato del momento delicato che sta vivendo, tra Stati Uniti, Nba e la maglia della Nazionale

“La vivo bene, sono molto felice, anzitutto di aver cambiato, e di essere arrivato in una squadra come questa, di cui vedevo le finali NBA nel 2006 con Dallas: in quel momento mi sono subito innamorato dei colori, del campo, dei giocatori. Farne parte adesso per me è tanta roba”, ha commentato in merito al trasferimento ai Miami Heat.
Il suo percorso in Nba è iniziato tre anni fa con la maglia degli Utah Jazz. Fontecchio ha poi vestito le canotte dei Detroit Pistons e, adesso, dei Miami Heat.
“Sogno? Si è realizzato tre anni fa quando è arrivata la prima chiamata e sono sceso in campo lì ho esaudito ogni tipo di sogno minimamente immaginabile. Andando avanti con l’età, metti sempre nel mirino un nuovo obiettivo. È una corsa che non finisce mai, perché nel momento in cui raggiungi qualcosa, cerchi subito altro da rincorrere, ed è stupendo, contemporaneamente ti sfinisce anche a livello mentale e di energie nervose. È giusto non accontentarsi mai, ma ogni tanto fermarsi, sedersi, riflettere, su dove si è arrivati, cosa si è realizzato, è cruciale. Tante volte mi sono ritrovato a terra, in momenti difficili, e dai quali non pensavo di uscire. Poi ho sempre trovato la via, questo grazie alle persone intorno della mia famiglia, quelle che mi vogliono davvero bene, ripetendomi di non mollare mai, che è una prerogativa della mia famiglia, un mantra instillato da mio nonno”, ha proseguito nell’intervista.
Fontecchio e la Nazionale, il presente ma soprattutto il futuro
E poi l’analisi del suo rapporto con la Nazionale e gli obiettivi in vista degli europei previsti per fine mese, ma non solo. Simone Fontecchio ha anche parlato delle Olimpiadi mancate nel 2024, che resta un obiettivo da raggiungere per lui e per tutta l’ItalBasket.

“Speriamo di fare un bel risultato. Chiaramente è un nostro desiderio, una nostra volontà, ma siamo comunque consapevoli dei nostri limiti e possibilità, sarebbe bello poter regalare però una gioia a noi stessi in primis e a tutti. Olimpiadi? Per me rappresentano qualcosa di importante e a cui punto, seppur ci sia ancora tanta strada. Mio padre ha partecipato alle Olimpiadi del 1984, esserci sarebbe la chiusura di un cerchio”, ha concluso Fontecchio.