Il basket italiano si trova davanti a una svolta storica, destinata a fare molto discutere. Una delle squadre più importanti della Serie A è pronta a prendere una decisione rivoluzionaria per lo sport nel nostro paese.
I tempi cambiano, e anche stereotipi e tradizioni finiscono per essere superati, prima o poi. Un tabù di lungo corso è sul punto di essere finalmente sfatato nel basket italiano, peraltro proprio ai vertici del massimo campionato nazionale. Subito dopo la fine della stagione che ha visto il ritorno al titolo della Virtus Bologna, dopo tre anni di digiuno targato Olimpia Milano, ecco che arriva un cambiamento epocale.
La protagonista di questa svolta storica è la rivale della Virtus nella finale scudetto, terminata a Gara 3 lo scorso 17 giugno. Stiamo parlando della Germani Brescia, arrivata sorprendentemente fino al terzo posto nella stagione regolare e poi in finale. Un’annata sensazionale, che ha visto i lombardi eliminare la favorita Milano in semifinale, e piazzare un loro giocatore – il croato Miro Bilan – come MVP del campionato.
Per Brescia è stato il culmine di un periodo d’oro nel basket, passato da altri due terzi posti e la vittoria di una Coppa Italia negli ultimi quattro anni. Il successo clamoroso dell’ultima stagione è stato firmato da Peppe Poeta, 39enne allenatore rivelazione, che dopo la fine del campionato ha deciso di firmare con Milano. Brescia deve dunque cambiare allenatore, e l’opzione favorita sarebbe Matteo Cotelli, vice di Poeta. Ma alla società è venuta in mente un’alternativa che potrebbe davvero rivoluzionare il basket, italiano e non solo.
L’amministratore delegato della Germania, Mauro Ferrari, ha infatti proposto la panchina della squadra a Cinzia Zanotti. 61 anni, ex cestista italiana, Zanotti è dal 2013 allenatrice della GEAS di Sesto San Giovanni, nel campionato femminile, e una delle coach più stimate del paese. Lei ha chiesto tempo per rifletterci, ma se dicesse sì sarebbe una prima volta storica per il mondo del basket europeo.
Zanotti sulla panchina del Brescia, vice campione nazionale, significherebbe la prima donna ad allenare un club maschile di primo piano in Italia e anche in Europa. E anche negli Stati Uniti si tratta di una rarità assoluta: solo Becky Hammon, nel 2020, ha allenato in NBA, per una sola partita coi San Antonio Spurs, dopo l’espulsione di coach Popovych.
Ma non si tratta di una scelta semplice. Essere la prima significa grandi pressioni e anche molto scetticismo, e in più dovrebbe lasciare la GEAS, dove Zanotti ha fatto negli anni un lavoro più che straordinario. Non solo per i risultati ottenuti in campo, ma anche per aver plasmato Cecilia Zandalasini, stella di valore internazionale dell’Italia femminile, che sta sorprendendo tutti agli Europei.
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