Una nuova regola sarà sperimentata nella Summer League. Per i tifosi una manna dal cielo: la situazione era insostenibile.
Il basket è molto cambiato negli ultimi anni. Non sono dal punto di vista regolamentare, ma soprattutto dal punto di vista del gioco. E’ sotto gli occhi di tutti ad esempio come il gioco si sia sempre più focalizzato sul tiro da tre e sempre meno sui duelli sotto canestro. La fisicità degli anni ’90 è solo un ricordo, soprattutto in NBA, laddove invece una generazione di tiratori ha condotto il gioco a nuove vette e nuovi schemi.

Adesso anche giocatori che tradizionalmente avrebbero occupato le plance sotto canestro e sgomitato per prendere rimbalzi e fare tap-in si stanno sempre più allenando per migliorare le loro percentuali dalla distanza. Questo naturalmente comporta anche cambiamenti nell’approccio al match, laddove la prestazione individuale ha sempre pià ricoperto un ruolo centrale. Con tutto ciò che ne consegue.
Sono anni infatti che i tifosi accusano l’NBA di essere diventata la ‘lega della statistiche’, con giocatori sempre più attenti alle percentuali individuali e a rincorrere il record in statistiche ultraparticolari. Con ripercussioni sul gioco di squadra. Una situazione che, su alcuni aspetti, aveva raggiunto casi paradossali, tanto da obbligare la stessa NBA a intervenire sul regolamento. Per la gioia dei tifosi.
Troppi pochi tiri sulla sirena: la NBA costretta a correre ai ripari
C’era una volta il tiro sulla sirena. Il tentativo, anche da oltre metà campo, di provare a mettere a referto due punti allo scadere. C’era, perché eccetto nel quarto quarto, quando il buzzer beater può valere una vittoria o meno, nessuno tira più sulla sirena. La colpa? Rovina le statistiche. Si tratta infatti di un tiro con bassissime possibilità di essere messo a segno e molti giocatori, nei primi tre quarti, preferiscono non tentarlo neppure onde evitare di rovinarsi la media.

Un comportamento che da diverso tempo fa storcere il naso ai tifosi. Ecco che la NBA è corsa ai ripari. Da questa Summer League infatti la così detta “preghiera da metà campo” non conterà come tiro indivuale in caso di errore, ma come tiro di squadra, in modo da non pesare sulle statistiche dei giocatori e incentivare quindi a provare il tutto per tutto a fil di sirena.