Continuano i problemi organizzativi nel Mondiale per Club. Campanello d’allarme anche in vista dei Mondiali del prossimo anno?
Quanto sta accadendo al Mondiale per Club rischia di essere un campanello d’allarme non indifferente per la FIFA. In molti si stanno chiedendo se sia stata la scelta giusta e le ombre iniziano ad addensarsi anche sul prossimo Mondiale per le nazionali previsto il prossimo anno.
Benfica-Chelsea sul campo di è conclusa con il punteggio di 1-4. Ma di certo non passerà alla storia per quanto accaduto in campo. La sospensione per rischio fulmini ha fatto si che la partita durasse 4 ore e 38 minuti. Un record! Tanto che nel post partita il tecnico dei Blues, Enzo Maresca, non le ha certo mandate a dire. Assurdo, secondo l’allenatore, ma anche secondo tanti addetti ai lavoro, una situazione del genere. Anche perché la sospensione è arrivata a 3′ dal termine della partita. Per 3′ ancora da giocare, si è dovuto attendere 120′ per poter rientrare in campo.
Il tutto in una situazione surreale, perché non è nemmeno venuto a piovere e spettatori e giornalisti sono rimasti al loro posto sugli spalti. E non si tratta nemmeno di un evento isolato. Siamo infatti alla sesta sospensione in questo Mondiale per Club. Eventi che iniziano ad essere ricorrenti, con diversi addetti ai lavori che iniziano a temere in vista del Mondiale del prossimo anno.
Il Mondiale in USA rischia già di essere un disastro: la FIFA al centro delle polemiche
Degli stadi che sono stati interessati dalle sei sospensioni, solo quello di New York è in lista per ospitare partite del prossimo Mondiale. Ciò però non toglie che in molti temono che la situazione di quest’estate possa verificarsi anche il prossimo anno. Dall’organizzazione del Mondiale per Club fanno sapere che il protocollo parla chiaro: prima la sicurezza.
Rispetto a USA ’94 i fenomeni climatici nella zona sono diventati più estremi. E in molti si chiedono se sia stata una buona idea organizzare un Mondiale negli Stati Uniti. Ciò che è certo è che la FIFA al momento si trova al centro di una gigantesca polemica che rischia di far partire con il piede sbagliato il prossimo Mondiale, stretta tra le necessità di offrire uno spettacolo di alto livello agli spettatori e gli indubbi limiti per garantire la sicurezza di atleti e pubblico allo stadio.
