Non solo il calcio ma anche il basket ha le sue grane. “Hanno imbrogliato”, l’accusa scatena la bufera nel mondo della ‘palla a spicchi’
Non c’è solo il calcio che ormai ad intervalli regolari viene investito da scandali di varia natura, dal doping al match fixing, ossia la manipolazione dei risultati delle partite, passando per il mancato rispetto dei fair play finanziario e per le cosiddette “plusvalenze fittizie”.
Anche il basket, che nel nostro Paese ha un grande seguito, infatti, non se la passa meglio visto che anche la ‘palla a spicchi’ ha le sue grane.
In particolare, il mondo del basket in queste ore è in subbuglio dopo l’accusa che è stata lanciata che, va da sé, ha scatenato una bufera mediatica: “Hanno imbrogliato”.
L’Eurolega, la Champions League del basket, ha emesso i suoi verdetti al termine dell’ultimo turno di regular season: niente play-in per l’Armani Jeans Milano e per il Partizan Belgrado.
Per la verità, alle ‘scarpette rosse’ serviva un vero miracolo sportivo per accedere ai play-in, spareggio tra la settima, l’ottava, la nona e la decima classificata in regular season per assegnare gli ultimi due posti per il play-off, così come al Partizan serviva come l’aria la sconfitta della Crvena Zvezda, la Stella Rossa di Belgrado, contro l’Anadolu Efes Istanbul.
Invece i loro ‘cugini’ non si sono dannati l’anima sul parquet della “Sinan Erdem Spor Salonu” dato che hanno incassato una pesante sconfitta, per 100 a 55, che rappresenta il ko con il più passivo più ampio nella storia del club. Un ko, soprattutto per le dimensioni, che non è andato giù a Kevin Punter, capitano del Partizan Mozzart Bet Belgrado, che ha ironicamente twittato “Molto ovvio!” per sottolineare lo scarso impegno della Stella Rossa.
Se il capitano del Partizan ha usato la sottile arma dell’ironia, Mathias Lessort, centro del Panathinaikos AKTOR Atene ma dal 2021 al 2023 in forza al Partizan, in risposta al tweet di Punter, è letteralmente sbottato: “La solita mer*a. Imbrogliare al gioco non ti servirà mai: il karma è uno str***o”.
Insomma, i derby, con il loro corredo di rivalità e reciproci sgarbi, sono tali a tutte le latitudini e in ogni sport: a anni di distanza continua a far discutere “l’invito a perdere” dei tifosi della Lazio ai loro calciatori nel match contro l’Inter del 2 maggio del 2010 e terminato, manco a dirlo, 2-0 in favore dei nerazzurri, con tanto di beffardo striscione, “Oh nooo”, esposto dagli ultras biancocelesti dopo il primo gol interista.
E così anche la Stella Rossa ha preferito una figuraccia, sotto tutti i punti di vista, alla possibilità di regalare agli acerrimi rivali l’accesso al play-in della più prestigiosa competizione europea di basket. Evidentemente anche nello sport vale ciò che insegnava Anatole Bierce: “Le calamità sono di due specie: la disgrazia che capita a noi e la fortuna che capita agli altri”.
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