La storica franchigia è stata eliminata durante i Play-In e non prenderà parte ai Playoff. Presto ci sarà una rivoluzione
Il mondo della NBA ha vissuto settimane incredibili, ciò che è accaduto negli ultimi giorni è piuttosto inaspettato. I Golden State Warriors, la miglior franchigia dell’ultimo decennio, è fallita inesorabilmente, i suoi risultati quest’anno sono andati ben sotto le aspettative.
Con la sconfitta nel match di Play-In contro i Sacramento Kings sono andate via le ultime speranze di successo, Golden State ha vissuto un’annata da dimenticare ed in pochi si sono salvati. L’unico forse il solito Steph Curry, il vero ‘salvatore della Patria’ in una squadra in costante difficoltà. Ci ha provato in tutti i modi il campione di Akron, il fuoriclasse americano ha disputato singolarmente una grande annata ma non è stato cosi per i compagni, tutti protagonisti invece di grosse difficoltà.
E pensare che la squadra di Golden State ha speso tantissimo negli ultimi tempi, quest’anno gli ingaggi di Klay Thompson e soprattutto Chris Paul sono apparsi quasi inutili, stipendi che hanno sovraccaricato la società ma che in realtà hanno dato quasi nulla. Se per Thompson c’era almeno la riconoscenza non si può dire lo stesso per Chris Paul, tutti in fondo sapevano cosa sarebbe realmente successo.
Il playmaker è da sempre dotato di un grande talento, ma è alle prese da anni con costanti problemi fisici ed anche sulla Baia di San Francisco è stato più tempo in infermeria che in campo. Addio a Thompson e Paul, la società ha ormai deciso.
Golden State Warriors, il risparmio è record
Thompson ha rifiutato l’ingaggio di 48 milioni per un biennale, andrà probabilmente in una squadra con obiettivi minori ma con voglia di puntare su di lui. Paul andrà via, c’è la certezza e Golden State risparmierà molto, andrà sotto la Luxury Tax (negli ultimi anni si andava sempre oltre) per un risparmio complessivo di ben 172 milioni di dollari, una cifra impressionante.
Per Chris Paul torna di moda invece l’opzione Lakers con il play che è da sempre grande amico di LeBron James. Inoltre Chris vive a Los Angeles e sarebbe ben lieto di concludere la carriera a casa. Una situazione che preoccupa e non poco i tifosi gialloviola, già in passato si è puntato su situazioni simili (vedi il caso Russell Westbrook) e non è mai andata a buon fine. Quel che è certo è l’addio a Golden State, la squadra di San Francisco lavorerà ad una vera rivoluzione.